«Ossessione: 80 anni tra storia e arte». Un simposio a cura di Jonny Costantino con Cristina Zavalloni, Anna Maria Quarzi, Pietro Babina, Alessio Di Clemente e Stefano Muroni 

di

Martedì 16 maggio ore 15:00
Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini
Via Poledrelli 21, Ferrara

Ingresso libero e gratuito

“Ossessione: 80 anni tra storia e arte”, simposio a cura di Jonny Costantino dedicato al capolavoro di Luchino Visconti, è in programma martedì 16 maggio alle 15 alla Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini di Ferrara (via Poledrelli, 21). Nel pomeriggio un momento di approfondimento e studio dedicato a “Ossessione”, film capolavoro di Luchino Visconti uscito ottant’anni fa e girato in buona parte tra Ferrara, Codigoro e Comacchio, vede la partecipazione di Cristina Zavalloni, Anna Maria Quarzi, Pietro Babina, Alessio Di Clemente e Stefano Muroni.  

Il percorso proposto da Costantino, scrittore, regista e vicedirettore della Scuola Vancini, vuole analizzare il film da due prospettive diverse ma collegate tra loro: la storia e l’arte. In ordine di apparizione intervengono Quarzi (presidente dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara), Di Clemente (attore e direttore della Vancini), Babina (regista teatrale e drammaturgo), Zavalloni (cantante e compositrice) e Muroni (attore, produttore e presidente della filiera creativa Ferrara La Città del Cinema). 

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Al termine del simposio ci sarà l’inaugurazione della mostra permanente “80 Ossessione. Viaggio nel cinema ferrarese”

Da Ossessione o il melo-realismo
di Jonny Costantino

L’eros, in Ossessione, è un candelotto di dinamite lanciato nel focolare dei valori fascio-borghesi incarnati da Bragana, brav’uomo autorevole paternalista maschilista mediocre ottuso: il perfetto suddito del Ventennio. Ossessione è un film audacemente politico. Nonostante Mussolini ne avesse autorizzato la distribuzione, la pellicola venne boicottata nelle singole città dalla Chiesa e dalla Magistratura, malamente sforbiciata e, dulcis in fundo, sequestrata. Smarrito il negativo originale, il film fu ricostruito nel 1958 da Visconti stesso che lavorò su un controtipo, cioè su un negativo tratto da una copia positiva. Sebbene l’attacco di Visconti al potere non fosse diretto, Ossessione è un film antifascista. Anche per questa ragione, oltre che per la veracità soprattutto degli ambienti, è considerato il prototipo del film neorealista.

In Enciclopedia del cinema ferrarese
a cura di Stefano Muroni
(Ferrara la Città del Cinema 2021)

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