Fermate la produzione! Diario di un arboricolo

di

Giovanni Peli

Da lunedì 24 gennaio in libreria l’ultimo libro di Giovanni Peli (Calibano Editore, 2021).

La quarta di copertina

Giovanni Peli gioca di sciabola e di fioretto. Di sciabola perché affonda nella polpa del racconto e nella mente del lettore con una storia di fantascienza italiana – genere quanto mai necessario ma stranamente troppo poco presente, seppure i nomi, e che nomi!, non manchino: dai “classici” Lino Aldani e Gilda Musa, ai “nuovi maestri” Nicoletta Vallorani e Valerio Evangelisti. Di fioretto perché usa i mezzi che gli sono più cari, la musica e la poesia, per dare un tono vibrante e prensile alla narrazione dei fatti – e che fatti. Quando un romanzo è riuscito, diventa anch’esso qualcosa di fantascientifico, un potentissimo e implacabile generatore di nuove realtà tridimensionali. Dunque, godetevi questa nuova dimensione – per nulla virtuale, ma tragicamente attuale – alimentata dal cuore e dall’intelligenza di Giovanni Peli. Terrestricolo, anno 2022 Nuova Era SARS-CoV-2. [Flavio Santi]

Sinossi

Negli anni Settanta del Duemila, il protagonista di questo romanzo breve che oscilla tra il distopico e il fantasy esce di prigione dopo aver scontato una pena per aver provocato disordini di stampo luddista. Ora deve fare i conti con una realtà nuova, dopo che nuove leggi, atte a salvaguardare l’ambiente, hanno stabilito la chiusura della quasi totalità delle fabbriche, e la maggior parte della popolazione vive una doppia vita, costantemente attaccata al casco per la realtà virtuale e a cannule che trasferiscono sostanze nutritive direttamente endovena. La gente ingrassa a dismisura, percepisce un reddito di cittadinanza e passa la vita al computer. Contemporaneamente la natura è in pieno rigoglio, dato che l’inquinamento è pressoché azzerato e l’uomo relegato nelle abitazioni. Le città diventano boschi sempre più estesi, popolati di animali selvatici. Ma la produzione non è ferma, la vita virtuale si basa sul continuo consumo di applicazioni che la rendono più piacevole e esaltante. Vi sono nuove caste, quella degli ingegneri elettronici che monitorano l’iperconnessione generalizzata, e quella degli ufficiali sanitari, che controllano settimanalmente, passando di casa in casa, lo stato di salute delle persone. Funzionano a pieno regime tutti i laboratori di ingegneria genetica e di ingegneria elettronica e ovviamente tutte le fabbriche che generano elettricità. Il protagonista non ci sta. Decide, come fanno altre persone, di vivere nella foresta, ispirandosi agli animali che hanno ripopolato gli spazi urbani. Parallelamente altri individui, popoli del mare, vivono in uno stato di ferinità, supportati però da un ottimo controllo della tecnologia: tra le loro armi c’è infatti un casco per la realtà virtuale modificato, che sembra poter influire sulla realtà, o comunque generare potenti allucinazioni collettive. Il protagonista ritrova anche la sua fidanzata Anna, che, dopo un difficile percorso di riconoscimento, decide di disconnettersi per sempre e vivere da arboricola, per quanto potrà, col protagonista. Il processo di evoluzione subito dalle forme vegetali e animali ha impresso una mutazione allo scorrere stesso del tempo, il cui andamento sembra ormai sfuggire alle possibilità cognitive del protagonista, ma in qualche modo dipendente da Anna, che disconnessa, ha acquisito potenti poteri mentali.

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