«Amunì e altri racconti»: lo straordinario secondo Stefano Foglia

di

Lorenzo Gafforini

A cura di Lamantica Edizioni esce Amunì e altri racconti, prima raccolta di prose di Stefano Foglia. Nato a Catanzaro nel 1978, vive a Bologna ed esordisce in ambito poetico nel 2019 con Parole Erranti. Racconti di viaggio (Edizioni Terra Marique). Già questo primo libro preannunciava nella produzione di Foglia l’importanza del viaggio, della scoperta. Una serie di istantanee fra il quotidiano e lo straordinario che, per la prima volta, ne rivelavano il carattere, nella propensione verso la condivisione: la voglia empaticamente umana di essere ascoltato e a propria volta ascoltare. 

Cogliere il magico nel quotidiano

Con Amunì e altri racconti l’autore compie un passo ulteriore. Popola i suoi racconti di personaggi originali, contraddistinti spesso da poche ma illuminanti caratteristiche. La narrazione assume spesso le connotazioni della fiaba: «Madison era tornata a nuotare, il mare l’aiutava a stare a galla e le consentiva di scaricare i suoi pensieri in acqua, a far sfogare quelle braccia e quella forza fisica che aveva ereditato dal papà. E soprattutto poteva liberare la sua magica coda in acqua e nuotare come un pesce in maniera libera, senza che nessuno potesse vederla o accorgersi della trasformazione del suo corpo: inspiegabilmente solo lei vedeva la sua mutazione e ne sentiva tutta la prodigiosa spinta». 

I periodi sono semplici, brevi e incisivi. Vi è una parsimonia della parola, mirata all’avanzare della storia senza che sia in alcun modo sacrificata la ragion d’essere dei protagonisti, accomunati da una voglia di evadere dalla routine, cogliendo lo straordinario nell’ordinario: «Io non riesco ancora a vederti, ti percepisco, ma non riesco a darti una forma, un viso, riesco solo a sentire i tuoi passi e strani odori, così forti, intensi e precisi come non avevo mai provato prima. Ti prego, avvicinati ancora a me, fatti vedere.

La creatura, dopo tanti anni in cui aveva pedinato Santiago nel bosco, osservandolo anche in quella notte di tempesta, decise di avvicinarsi e di mostrarsi al ragazzo. Era una volpe, il giovane intravedeva il suo pelo nel viso e nella coda. Ma c’era qualcosa che la rendeva diversa, non comune». 

Tra redenzione e ricordi

Già Foglia su “Il primo amore” aveva pubblicato due racconti che andranno poi a confluire nella raccolta: Sancho e Compagni di vita – in particolare, quest’ultimo subisce significative variazioni nella pubblicazione in volume. È limpido, quindi, come l’autore già volesse cimentarsi nella prosa, definendo in maniera ancora più netta il suo stile. Tutti i racconti sono la testimonianza tangibile di come il mondo, nella sua incipiente crudeltà, continui il proprio corso senza considerare le vite di ciascuno. L’uomo, così, si sente inevitabilmente rallentato, incapace di stare al passo con gli eventi. Il sorpasso, a maggior ragione, sembra impossibile. Eppure, in tutti i personaggi di Foglia vi è la sincera voglia di combattere, realizzare leproprie aspirazioni – per quanto, a volte, piccole nella loro quotidianità. Amunì e altri racconti è una raccolta di redenzione e riscatto. Come si legge nella quarta di copertina: «in questo libro c’è spazio per gli “ultimi” che, attraverso il coraggio, trovano la propria strada e il proprio posto nel mondo». 

Come nei Piccoli addii di Giovanni Mariotti, i ricordi affiorano e diventano indispensabili chiavi di lettura per comprendere lo svolgersi degli eventi. Foglia spesso utilizza brevi digressioni per contestualizzare il perché delle scelte dei suoi personaggi. Il passato diviene così indispensabile per comprendere al meglio il futuro. Un futuro, però, che non viene rivelato. 

La vicenda inizia, perciò, in una situazione di disagio, seguita da una sfida più o meno voluta che ha un epilogo. Proprio nell’epilogo Foglia svela una morale, che non viene tuttavia rivelata con massime o svolte inaspettate. L’insegnamento è lì, per chi ha la voglia e il coraggio di comprenderlo. Tale forma è rinvenibile esplicitamente in racconti come Iris e Madison – i capitoli forse più commoventi dell’intera opera. In Iris una donna estremamente indipendente si trova di fronte alla dura realtà della casa di riposo. Tuttavia, il suo spirito ribelle e la voglia di vivere saranno lo sprone della sua fuga. Fra ricordi luminosi e un presente sbiadito, Iris ha la forza straordinaria di rendere omaggio al marito scomparso con la propria libertà: «Iris si sentì tornata indietro nel tempo guardando il cielo e le stelle». Invece in Madison abbiamo un quadro apparentemente opposto. Madison, figlia di nuotatori professionisti, è soggetta alle apprensioni del padre – soprattutto a seguito della morte della madre. Madison deve diventare una campionessa del nuoto. Però un incidente fuori dalla palestra interrompe il suo sogno e la costringe su una sedia a rotelle. Un’altra storia di riscatto, dove il dolore della perdita si tramuta in un canto di passione per la vita che vede il suo ideale scenario in un luccicante mare estivo. Come scrive Marc Augé in Condividere la condizione umana: «L’incontro, l’amicizia e l’amore mettono capo, durevolmente o no, a una possibilità di felicità che dona il suo senso alla vita nell’inventare, non importa dove, un luogo che a loro non preesista». 

Impressioni fiabesche

La comprensione in Foglia nasce proprio tramite quell’ascolto che aveva già di per sé contraddistinto la sua prima opera. I racconti sono immaginifici, nonostante abbiamo inizi spiccatamente ordinari. È il caso, fra tutti, di Sancho, Mr J. e Santiago

In Sancho l’autore propone una rivisitazione moderna del Don Chisciotte con protagonista Sancho Panza, questa volta nelle vesti di uno scorbutico e orgoglioso buttafuori. Solo l’incontro con il misterioso Don e con la cantante Dulcinea faranno emergere il suo talento nascosto per l’arte. Mr J., invece, riprende il mito del viaggio del tempo. Nel selvaggio West un ragazzo incompreso dal villaggio e ormai ridotto alla fame si trova costretto a compiere una rapina. Ma ecco che proprio nel momento di entrare dal droghiere con la pistola spianata viene catapultato in un negozio di gadget di un parco a tema del XXI secolo. In questo caso il ricordo di quanto vissuto nel futuro, in quanto visione del possibile, diventerà fondamentale per il protagonista. Un appassionato omaggio, fra gli altri, al Jonathan Livingston di Richard Bach: «“Jonathan Livingston School, Per Volare con il Pensiero e le Parole”. J. non è diventato un fuorilegge. È ciò che aveva sempre dovuto e voluto essere. È Jonathan Livingston, il maestro. L’uomo che insegnerà alla città a volare con la conoscenza.». E infine Santiago, dove il protagonista perso nel bosco comincia a intrattenere un dialogo intimo con la natura. Gli animali e le piante prendono la parola rendendo Santiago partecipe delle loro tribolazioni. 

Amunì e altri racconti è una coraggiosa raccolta di viaggio nei sentimenti. Scostandosi da qualsivoglia scrittura sperimentale, riprende il piacere di una narrazione lineare e comprensibile. La voce poetica di Foglia è ben riconoscibile e i racconti, anche se scritti a distanza di qualche anno l’uno dall’altro, si caratterizzano per una precisa coerenza tematica. 

Con la raccolta si concretizza il progetto di una voce matura e consapevole, che sa analizzare le vicissitudini quotidiane, la vita di tutti noi, per comprenderne il senso. 

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